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La capacità di indignarsi è moda?
Tutti siamo indignati.
Mentre l'Italia va a rotoli per cause astratte e per motivi troppo complicati da comprendere pullulano programmi di intrattenimento che fanno riflettere dalla mal amministrazione del nostro paese al venditore ambulante che cerca di rifilare il suo ennesimo pacco.
Ma questo indignarsi a cosa è dovuto veramente?
Mi è capitato di notare in più occasioni che l'indignarsi di oggi, sia in realtà frutto di un bombardamento mediatico da parte della TV e di internet tramite i mezzi social. Allora la domanda che voglio porgervi è: ma ci indignamo veramente o è solo lo specchio riflesso dei media nelle nostre teste?
Un programma televisivo che ci induce a riflettere ad esempio: Le Iene.
Da anni ci sorbiamo i soprusi che l'intero sistema politico ci infligge, a partire dai leader al governo finendo all'impiegato che lavora al comune; sappiamo tutti benissimo che ci sono impiegati che sono figlio del sindaco o figlio di qualche altro impiegato che ci lavorava, e che aveva mezzucci per farlo lavorare, eppure, lo sa tutto il paese, ne parliamo all'acqua di rose in maniera rinunciataria e disgustata, ma cosa facciamo realmente? Accettare la cosa per com'è. Non è forse la linea di ragionamento di chi lavora onestamente con le sue forze sfruttando il suo intelletto, le sue capacità, eppure sembra non esserci spazio per i neurodotati disoccupati. È una voragine, un buco senza fine, dove chi va avanti è il poco probabile non - neurodotato che un giorno si trova fuori con la macchina di papà a far festa perchè è sabato sera e il giorno dopo ha la notizia che paparino gli ha trovato un lavoro alle poste italiane. Certo, fa comodo avere le giuste raccomandazioni.
Quello che intendo dire sostanzialmente è questo: noi non abbiamo bisogno di farci aprire gli occhi a un programma televisivo o di un youtuber alle prese col sistema che non funziona, abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia le gambe per andare nei luoghi di competenza e la voce per denunciare questi abusi. È mai possibile che per fare una denuncia bisogna chiamare " le iene " o " Striscia la Notizia "? Dove sono le autorità competenti? Fino ad ora vedo solo benzina sul fuoco, odio su odio che cresce insieme alla fame, ma nessuno prende di petto queste faccende affinchè trovino rimedio. Rimango con la speranza che mai si faccia ricorso alle forza, perchè a quel punto scoppierebbe il caos.
Ma a quanto pare, bisogna toccare il fondo affinchè le cose cambino radicalmente.
Ma questo indignarsi a cosa è dovuto veramente?
Mi è capitato di notare in più occasioni che l'indignarsi di oggi, sia in realtà frutto di un bombardamento mediatico da parte della TV e di internet tramite i mezzi social. Allora la domanda che voglio porgervi è: ma ci indignamo veramente o è solo lo specchio riflesso dei media nelle nostre teste?
Un programma televisivo che ci induce a riflettere ad esempio: Le Iene.
Da anni ci sorbiamo i soprusi che l'intero sistema politico ci infligge, a partire dai leader al governo finendo all'impiegato che lavora al comune; sappiamo tutti benissimo che ci sono impiegati che sono figlio del sindaco o figlio di qualche altro impiegato che ci lavorava, e che aveva mezzucci per farlo lavorare, eppure, lo sa tutto il paese, ne parliamo all'acqua di rose in maniera rinunciataria e disgustata, ma cosa facciamo realmente? Accettare la cosa per com'è. Non è forse la linea di ragionamento di chi lavora onestamente con le sue forze sfruttando il suo intelletto, le sue capacità, eppure sembra non esserci spazio per i neurodotati disoccupati. È una voragine, un buco senza fine, dove chi va avanti è il poco probabile non - neurodotato che un giorno si trova fuori con la macchina di papà a far festa perchè è sabato sera e il giorno dopo ha la notizia che paparino gli ha trovato un lavoro alle poste italiane. Certo, fa comodo avere le giuste raccomandazioni.
Quello che intendo dire sostanzialmente è questo: noi non abbiamo bisogno di farci aprire gli occhi a un programma televisivo o di un youtuber alle prese col sistema che non funziona, abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia le gambe per andare nei luoghi di competenza e la voce per denunciare questi abusi. È mai possibile che per fare una denuncia bisogna chiamare " le iene " o " Striscia la Notizia "? Dove sono le autorità competenti? Fino ad ora vedo solo benzina sul fuoco, odio su odio che cresce insieme alla fame, ma nessuno prende di petto queste faccende affinchè trovino rimedio. Rimango con la speranza che mai si faccia ricorso alle forza, perchè a quel punto scoppierebbe il caos.
Ma a quanto pare, bisogna toccare il fondo affinchè le cose cambino radicalmente.
Tirando le somme: 2012
Finalmente è finito.
Questo 2012 è stato all'insegna della tecnologia, dove lo status simbol era lo smartphone e la condivisione di qualsiasi cosa inutile era all'ordine del giorno.
Facebook: forse la più grande strategia di marketing messa in atto da Zuckemberg e dalla sua vastissima equipe di sviluppatori ( che ancora non hanno imparato a sviluppare un'applicazione ottimizzata per device portatili ) è arrivata all'apice giungendo sino in borsa.
Eh sì, strategia di mercato eccome.
Lo spunto è venuto guardando una puntata de "i simpson" dove alcuni bambini della scuola elementare vengono usati per creare un nuovo giocattolo in grado di soddisfare tutti: il piano prevede di scrutare i bambini attraverso un vetro e trarne fuori cosa di meglio si aspettassero dal loro giocattolo ideale.
Ora cerchiamo di pensare in grande: noi siamo quei bambini, e aldilà di quel vetro ci sono i cattivissimi e ricchissimi major delle più rinomate industrie del tecnologico.
Non è un caso che abbia additato "facebook" con "tecnologico", perchè chi sta su facebook ha un minimo di passione per la tecnologia in generale ( almeno, quelli che ci passano la maggior parte del tempo ) e direi che gadget in questo ultimo periodo ne sono stati sfornati parecchi!
Non è nemmeno un caso che la nostra "fame tecnologica" sia aumentata in maniera esponenziale, nonostante ci lagnamo di non poter arrivare a fine mese. L'Italia segue i trend USA, nonostante non godiamo dello stesso consumismo sfrenato e cerchiamo sempre di ottenere tutte le belle cose che la loro tecnologia d'avanguardia vuole offrire.
Ma i nodi vengono al pettine quando ci si sveglia all'improvviso, e ci si rende conto che disponiamo di una connettività schifosa, di tariffe telefoniche sanguisuga e della perdita di tempo derivata dai due punti citati.
Ci vogliono spennare da americani, ma noi non abbiamo le loro stesse risorse economiche.
Beh, spero che questo sia solo una moda di passaggio e che tutto si minimizzi a livelli accettabili.
E vi lascio con una bella citazione che sembra riassumere questo particolare momento della nostra epoca:
Questo 2012 è stato all'insegna della tecnologia, dove lo status simbol era lo smartphone e la condivisione di qualsiasi cosa inutile era all'ordine del giorno.
Facebook: forse la più grande strategia di marketing messa in atto da Zuckemberg e dalla sua vastissima equipe di sviluppatori ( che ancora non hanno imparato a sviluppare un'applicazione ottimizzata per device portatili ) è arrivata all'apice giungendo sino in borsa.
Eh sì, strategia di mercato eccome.
Lo spunto è venuto guardando una puntata de "i simpson" dove alcuni bambini della scuola elementare vengono usati per creare un nuovo giocattolo in grado di soddisfare tutti: il piano prevede di scrutare i bambini attraverso un vetro e trarne fuori cosa di meglio si aspettassero dal loro giocattolo ideale.
Ora cerchiamo di pensare in grande: noi siamo quei bambini, e aldilà di quel vetro ci sono i cattivissimi e ricchissimi major delle più rinomate industrie del tecnologico.
Non è un caso che abbia additato "facebook" con "tecnologico", perchè chi sta su facebook ha un minimo di passione per la tecnologia in generale ( almeno, quelli che ci passano la maggior parte del tempo ) e direi che gadget in questo ultimo periodo ne sono stati sfornati parecchi!
Non è nemmeno un caso che la nostra "fame tecnologica" sia aumentata in maniera esponenziale, nonostante ci lagnamo di non poter arrivare a fine mese. L'Italia segue i trend USA, nonostante non godiamo dello stesso consumismo sfrenato e cerchiamo sempre di ottenere tutte le belle cose che la loro tecnologia d'avanguardia vuole offrire.
| La nostra epoca Click per ingrandire |
Ci vogliono spennare da americani, ma noi non abbiamo le loro stesse risorse economiche.
Beh, spero che questo sia solo una moda di passaggio e che tutto si minimizzi a livelli accettabili.
E vi lascio con una bella citazione che sembra riassumere questo particolare momento della nostra epoca:
" Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti "A. Einstein
Condivisione: la chiave della vita
Condivisione: una parola che è sotto gli occhi di tutti e che ormai internet ne ha fatta una sua proprietà. È proprio così che il mondo gira, sulla condivisione delle cose, sul "far sapere" di aver compiuto un'importante ricerca, fatto una sconvolgente scoperta oppure semplicemente dire a tutti che il meteorismo sta prendendo il controllo del nostro fondoschiena.
Purtroppo bisogna ammettere che non tutti noi facciamo buon uso di questa libertà concessa, e come nell'ultimo esempio che ho citato prima, si finisce con il degenerare nell'abuso, dando informazioni gratuite e di scarso valore conoscitivo.
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| Condividere... Ma fino a un certo punto! |
La domanda è: perché lo facciamo?
Perché dobbiamo far sapere a tutti cosa ci passa per la testa? Perché diamo informazioni anche intime su internet? La risposta sta sicuramente nell'accettazione della società.
Tutti vogliamo motivazioni e nuovi stimoli nella vita di tutti i giorni e cerchiamo accettazione in ciò che facciamo, diciamo, crediamo per trovare la forza di continuare a seguire quella via. La nostra mente viene plagiata da "quel che la società pensa" e allora il singolare ( ma tuttavia reietto ) pensiero viene schiacciato dall'opprimente e brutale pensiero collettivo. Oggi ognuno di noi pensa di essere diverso, e c'è chi lo fa semplicemente cambiandosi gli abiti con il "colore della ribellione" ( il nero ) ma in realtà non è che un chiaro segnale che indica la chiara volontà di volersi mettere al centro dell'attenzione. E in definitiva, in un modo o nell'altro... Chi non lo fa?
Scopamici: amici di letto
Argomento piuttosto datato a dire il vero, visto che non si tratta più di una leggenda bensì un "fenomeno sociale" concreto e discusso ai nostri giorni.
Il vocabolo in questione arriva nel non troppo lontano 2008 nelle scuole italiane, e sembra esser diventata una realtà concreta in svariati ambienti universitari e non. [ - vedi significato di "scopamico" - ]
Le testimonianze di questo fenomeno giungono sottovoce tra le fila delle
ragazze e più megafonate dai ragazzi, che sembrerebbero non perdere
occasione di mostrare la medaglia vinta.
In genere la prima cosa che viene in mente è: - vabè, è la solita cosa inventata dalla solita calca di maniaci di 15 anni che fantastica su strane situazioni con l'altro sesso -, eppure è sorprendente sapere che è davvero una usanza piuttosto praticata e che sono proprio le ragazze a volere questo tipo di "amicizia" perché non è seria, senza impegno e soprattutto è soddisfacente.
| Una scopamica. Forse è l'immagine sbagliata. |
Questo "malcostume" chiamiamolo così, nasce prevalentemente in America e a confermare la teoria sono i parecchi film e telefilm che puntano quasi a normalizzarlo come "atto" quotidiano, come se fosse un gioco dove le controparti si limitano a giocare al dottore e niente più. Solo sesso.
Come dicevo, ci sono film e telefilm che incoraggiano a seguire questa via trash e di dubbia moralità ( che vi risparmio ) e alcuni tra i più comuni periodici ( che guardacaso mi capita di leggere seduto sul mio wc ) ne parlano all'acqua di rose come se non ci fosse niente di male.
I social network non fanno che rimarcare l'argomento e il fenomeno della condivisione non fa che aumentare il numero di persone accondiscendenti e la nuova generazione comincerà a considerarlo come pura normalità.
"scacciaproblemi... antistress... " e una decina di motivi per cui fa bene prestare il proprio corpo ad un amico: sono questi i pro che sul web vengono maggiormente visualizzati e l'intera comunità si fa forza così, un po' come una banda di alcolizzati che decanta i benefit dell'ubriacarsi e si convincono che va tutto bene.Ma tirando le somme, siamo sicuri che finito il bene effimero della bellezza, di queste belle cose non ne rimarrà solo un letto vuoto e la consapevolezza di essere rimasti soli?
Magari in un paese dalla mentalità aperta nessuno ci fa caso, il mondo è grande ed è vario, impossibile prevedere se la persona giusta ti aspetta dietro l'angolo.
Ma nei paesi più entroterra e con una mentalità più radicata questo tipo di pensiero è ancora considerato un enorme tabù e nel momento in cui si venisse a sapere la notizia che una donna è stata con miriadi di uomini, le voci correrebbero velocemente, compromettendone la sua reputazione a vita. Forse una realtà lontana per alcuni, ma davvero opprimente per chi la vive sulla sua pelle.
Next Gen: come siamo cambiati
Basta accendere un computer per dirsi quanto siamo cambiati, quanto è cambiato l'approccio uomo - computer, quanto sia cambiato internet negli ultimi anni.
Correva l'anno 2004 quando tornando da scuola mia madre mi disse che aveva firmato un contratto flat con la telecom, e a metà frase avevo messo il mio primissimo gioco piratato da emule in download. Ricordo ancora le lunghe chiaccherate su Windows Live Messenger con persone del tutto sconosciute che di spontanea volontà mi raccontavano tutto pur di scrivere, scrivere senza fermarsi mai! E come dimenticare i Windows Live Spaces, dove tutti quanti mettevano sulla piazza giganteschi racconti sulla loro giornata, riempiti solo da video di youtube per farli sembrare dei romanzi degni dell'attenzione di tutti gli amici.
Correva l'anno 2008 quando tutto cominciò a incrinarsi, e nessuno cominciò a scrivere più sui blog e tutte le attenzioni erano rivolte al neonato Facebook.
Si concluse un'era: l'era della scrittura personale.
Ma si sà che la fine di un'era ne segna la nascita di un'altra: l'era degli status compulsivi.
È davvero tutto cambiato, ma in peggio. Nell'era dove la comunicazione non è che a portata di click o sms, si riscontra che comunicare è diventato più difficile perchè le distrazioni sono tante, futili e irreali. La cosa che più sembra interessare ai nostri giorni è lo status, perchè è status simbol (scusate il gioco di parole ), perchè è trendy e perchè ci si sente più accettati.
Il delirio degli status però non è mai positivo: si perdono posti di lavoro, relazioni importanti, rende vulnerabile una persona e collateralmente, fa sentire ancora più solo chi è solo per davvero.
Il cambiamento su video non è l'unico riscontrabile, basta vedere un sabato tipo con gli amici. La new gen di telefonia sembra riscuotere più attenzione rispetto ad una simpatica conversazione o a qualche attività alternativa tra amici, gli scatti delle nuove fotocamere con alte risoluzioni incorporate ai nuovi smartphone sono diventate un must per chi, dopo una serata in discoteca o in un locale, deve immortalare assolutamente questo importantissimo momento della giornata con instagram.
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| L'era moderna ci sta involvendo? |
*Una parola è stata revisionata da Alex GNE, ci teneva a farlo sapere.
SDUM: manovra evasiva?
Giusto qualche giorno fa parlavamo di onion e dei bitcoin, oggi però volevo concentrarmi su qualcosa di più vicino che piano piano sembra stia per prendere piede: SDUM.
Sdum sarebbe oltre che un marketplace, gestito comodamente anche da smarphone, una moneta virtuale che dà la possibilità di fare acquisti presso tutti i negozi che aderiscono a questa iniziativa ( pensate, 200 negozi registrati nel giro di poco più di 2 settimane e più di 1000 iscrizioni da parte degli utenti ).
Un'iniziativa interessante, molto interessante, specie se in un'intervista l'affermazione è:
"E' un modo per ridare fiducia ai consumi - commenta l'assessore alle Attività produttive Marco Di Marco - nel segno dell'innovazione e della discontinuità - Fonte: La repubblica".Andando per gradi, ritorniamo all'esempio dei bitcoin, descrivendo la loro caratteristica principale:
"I trasferimenti sono definiti come un cambio di proprietà della moneta, e vengono effettuati senza la necessità di un ente esterno che debba fare da supervisore tra le parti [...] - Fonte: Wikipedia"
Dunque l'agenzia dell'entrate a questo punto non avrebbe giurisdizione, sarebbe come cercare di comprare del pane con delle monete del monopoli, una moneta che di fatto, non è riconosciuta.
Sdum, potrebbe avere lo stesso funzionamento dei bitcoin: avrebbe una pseudo banca centrale che ne decreterebbe un valore monetario reale che, ovviamente, essendo locata in Italia cercherà di attenersi sull'euro e i venditori potrebbero essere tassati molto meno in quanto venderebbero un prodotto a prezzi stracciati perchè, una parte del costo sarebbe valutato in sdum ( un pò come quando fanno lo scontrino di 1 € e in realtà paghi 3 €, è un sistema per evadere le tasse; però in questo caso il valore con il quale il prodotto sarebbe venduto coinciderebbe con quello riportato sullo scontrino e dunque sarebbe legale! ).
| Il portale di SDUM |
Quest'ingegnosa strategia potrebbe presto prendere piede ben oltre Palermo, vogliamo scommettere dove arriverà?
Il Natale... È già arrivato!!!
Questo titolo spaventoso nasce da una profonda riflessione fissando nel vuoto dalla vetrata. Mi sono accorto di avere davanti la spaventosa immagine luccicosa di un festone di luci natalizie, agganciato nel balcone di casa mia. Mi sono risparmiato di fare il Grinch, scacciando via il balenante pensiero di mozzare il cavo e lasciarlo delicatamente nella sua rovinosa caduta sulla vetrata del negozio di fronte, e l'ho rivolto altrove, nei negozi. Ebbene, sono proprio tutti in festa. A ben 40 giorni di natale ( questo post l'ho pubblicato adesso, ma era già iniziato diversi giorni fa ), la festività sembra diventata ormai prossima e quando tutti i presupposti sembrano più che positivi, la gente chiude i negozi e va in bancarotta. Mi vien da dire - Ammazza che bel Natale! - in un'estemporanea riflessione meravigliata e stracolma di black humor. Ogni anno che si sta peggio, il natale arriva prima e questo è un dato di fatto.
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| Nella mia posa migliore. |
Vuol dire che rivedremo Balto per la ventiduesima volta.
Biglietto da obliterare, che orrore!
Un pò troppo spesso la gente mormora sul malfunzionamento dei servizi pubblici che palesano ritardi indicibili, vetture disadagiate e sovraffollamento della vettura stessa che spesso si trova a doversi improvvisare scatoletta per sardine. Ma a parte questi evidenti disagi, che non possiamo che auspicarci una soluzione da parte delle province affinchè provvedano a miglioramenti, un' altra disfunzione si verifica proprio tra i passeggeri: l'obliterazione del biglietto.
Per quanto la mia esperienza si aggiri per tutto il raggio della Sicilia, non ho potuto fare a meno di notare di come questa mentalità sia applicata giornalmente da numerosissimi passeggeri che, pur reggendo in mano i loro biglietti... non li obliterano! Questa mentalità, così diffusa e così inarrestabile, non fa che inabissare il bilancio delle aziende e quindi, come una reazione a catena, si verificano ulteriori disservizi che portano ad un ulteriore deterioramento del servizio ( che in sè è scadente ) rendendolo davvero pessimo.
A questo punto penserete: ma allora i controllori che ci stanno a fare? È qui che vi volevo. Il controllore è una figura che imperversa solo " ogni tanto " e il suo ruolo è da mettere in discussione perchè ha libero arbitrio. Con questo voglio dire che, se esempio una vecchietta non fa il biglietto, non sempre trascrive la multa, potrebbe impietosirsi e lasciare correre ( come nel video riportato di sotto ), quindi perchè non fare il biglietto direttamente sull'autobus? L'autista in quel caso controllerebbe di persona il passeggero, e nel momento in cui questo non può e/o non vuole fare il biglietto è liberissimo di starsene a terra.
I controlli sono effettuati solo sporadicamente e soltanto in alcune ore della giornata, quindi anche se questi compensassero con cinquanta, forse sessanta multe ( cosa pressappoco impossibile, perchè in moltissime occasioni sorge il " caso umano " ), ci sarebbe un buco di non poco conto che di sicuro inciderebbe sulle casse dell'azienda. Senza contare quelle zone dove vige " anarchia " in quanto i controllori hanno proprio paura di essere minacciati da passeggeri indisciplinati.
Questo video che voglio mostrarvi è proprio un esempio lampante su come l'operato dei controllori di bordo sia influenzata dal " caso umano " e che agiscano per libero arbitrio. Ricordiamo sempre che si tratta di personale pagato, e questi non devono agire per buonismo. Non si è mai visto un assassino che viene lasciato a piede libero solo perchè l'assassinato era un bastardo e il poliziotto si è sentito impietosito, almeno, voglio sperare non sia così.
Voglio inoltre darvi ulteriore conferma sulla veridicità delle mie considerazioni, provate a cliccare qui* ( o fate voi una ricerca manuale ) per rendervi conto su quanti fatti di cronaca ruotano attorno ai controllori di viaggio, usando come riferimento quelli dei servizi pubblici della vostra zona.
*si fa riferimento ai controllori AMAT
Per quanto la mia esperienza si aggiri per tutto il raggio della Sicilia, non ho potuto fare a meno di notare di come questa mentalità sia applicata giornalmente da numerosissimi passeggeri che, pur reggendo in mano i loro biglietti... non li obliterano! Questa mentalità, così diffusa e così inarrestabile, non fa che inabissare il bilancio delle aziende e quindi, come una reazione a catena, si verificano ulteriori disservizi che portano ad un ulteriore deterioramento del servizio ( che in sè è scadente ) rendendolo davvero pessimo.
A questo punto penserete: ma allora i controllori che ci stanno a fare? È qui che vi volevo. Il controllore è una figura che imperversa solo " ogni tanto " e il suo ruolo è da mettere in discussione perchè ha libero arbitrio. Con questo voglio dire che, se esempio una vecchietta non fa il biglietto, non sempre trascrive la multa, potrebbe impietosirsi e lasciare correre ( come nel video riportato di sotto ), quindi perchè non fare il biglietto direttamente sull'autobus? L'autista in quel caso controllerebbe di persona il passeggero, e nel momento in cui questo non può e/o non vuole fare il biglietto è liberissimo di starsene a terra.
I controlli sono effettuati solo sporadicamente e soltanto in alcune ore della giornata, quindi anche se questi compensassero con cinquanta, forse sessanta multe ( cosa pressappoco impossibile, perchè in moltissime occasioni sorge il " caso umano " ), ci sarebbe un buco di non poco conto che di sicuro inciderebbe sulle casse dell'azienda. Senza contare quelle zone dove vige " anarchia " in quanto i controllori hanno proprio paura di essere minacciati da passeggeri indisciplinati.
( Palermo ) A voi la giusta interpretazione di queste immagini
Vorrei usare una citazione che ho appena letto: " vorrei non dover più sentire l’espressione “a campione” nella quale il più delle volte sono annoverati sempre gli stessi “fortunati” alle estrazioni del fisco e mai a quelle del lotto! "
Voglio inoltre darvi ulteriore conferma sulla veridicità delle mie considerazioni, provate a cliccare qui* ( o fate voi una ricerca manuale ) per rendervi conto su quanti fatti di cronaca ruotano attorno ai controllori di viaggio, usando come riferimento quelli dei servizi pubblici della vostra zona.
*si fa riferimento ai controllori AMAT
Io sono trasgry
Mi scuso con chiunque stia leggendo per il termine inguardabile che ho assegnato come titolo a questo post. Perdonatemi se sto turbando la vostra sensibilità.I social network hanno sempre contribuito a diffondere notizie per via della loro " viralità " se così la possiamo chiamare, notizie che magari non elargiscono nulla di nuovo e nulla di comprovato; tuttavia scuotono le masse e le rendono compartecipi nei loro pettegolezzi.
Solo oggi Twitter per la prima volta mi quasi disgustato nel vedere che nelle notizie top, notizie che dunque un'Italia intera è fiera di condividere, esistono solo ragazzine con una salivazione spropositata che impregna con il loro moccolo tutto il network italiano con una banalità disumana. Questo è quanto ho trovato.
Eh sì, proprio trasgry.
Il livello medio di twitter si è abbassato davvero tanto per arrivare ad un decadimento culturale così profondo, se queste immagini specchiano il comune pensiero dell'italiano medio non c'è da stupirsi se siamo così in malora.
Due sono le cose: le ragazzine italiane ( e purtroppo scorrendo quella lista infinita non si trattava solo di ragazzine ) abboccano a tutte le operazioni commerciali; o l'utenza di Twitter in Italia coinvolge soltanto una determinata fascia di età.
Link del trend
Partiti giovanili: piccoli chiaccheroni crescono!
Le scuole superiori sono albergate da radicate convinzioni politiche che di anno in anno vengono tramandate al nuovo fanatico di turno. È la scena che si verifica nei giorni di sciopero e di protesta: giovani rampanti armati di segni contraddistinti che millantano ideali e lotte per un sistema che non funziona, marcio nelle fondamenta e che deve essere stravolto! Vero, negli ultimi cinque anni si è assistito visibilmente ad un decadimento formativo che di anno in anno sembrerebbe peggiorare a dismisura, ma in definitiva, questi gruppi cosa fanno realmente?
Al di fuori del contesto scolastico invece, dove comunque ogni occasione non è solo momento di cogliere il giorno di vacanza, affiorano dei loschi figuri, idealisti con un senso piuttosto contorto sulla crisi e sulla disoccupazione. È il caso di alcuni rappresentanti di un anonimo movimento giovanile di Palermo, i cui con grossi paroloni denunciano la situazione dei clandestini che lavorano presso i locali della zona in nero; ma alla domanda: - Secondo te, io, italiano che non trovo lavoro, sono tutelato? - La risposta è stata: - Preferisci che Berlusconi di merda faccia il bello e il cattivo tempo? - .
È questo non è che un pizzico della disinformazione che spargono, perchè tra fanatismi con i paraocchi e disinteresse a trecentosessanta gradi; nessuno ci capisce un'emerita figura fallica di quello che davvero ci sta succedendo.
Si parla sovente di occupazioni, autogestioni, maldestri subbugli trasformati in grossi rapporti di classe e violenza psicologica verso i " compagni " di natura politica diversa che, tanto per capirci, è un'argomentazione vaga affrontata con frasi fatte e colori come fossero squadre di calcio. Esattamente è questo che i giovani vedono nelle divergenze politiche, e nel grande argomento, loro sono solo gli ultras della situazione che coreografano le piazze e sbandierano le solite frasi fatte!
| Intensa calca di giovani attivisti politici pronti a tutto per la rivoluzione |
Al di fuori del contesto scolastico invece, dove comunque ogni occasione non è solo momento di cogliere il giorno di vacanza, affiorano dei loschi figuri, idealisti con un senso piuttosto contorto sulla crisi e sulla disoccupazione. È il caso di alcuni rappresentanti di un anonimo movimento giovanile di Palermo, i cui con grossi paroloni denunciano la situazione dei clandestini che lavorano presso i locali della zona in nero; ma alla domanda: - Secondo te, io, italiano che non trovo lavoro, sono tutelato? - La risposta è stata: - Preferisci che Berlusconi di merda faccia il bello e il cattivo tempo? - .
È questo non è che un pizzico della disinformazione che spargono, perchè tra fanatismi con i paraocchi e disinteresse a trecentosessanta gradi; nessuno ci capisce un'emerita figura fallica di quello che davvero ci sta succedendo.


