Posted by : Unknown 04/01/13


Si può davvero fare la distinzione fra musica commerciale e “non”?
Guardando semplicemente le classifiche degli album più venduti/scaricati di sicuro, ed è di facile comprensione: chi si trova fra le prime posizione è “commerciale” e quindi ha un buon seguito di fan, spesso fastidiosi.
Tuttavia, sarebbe riduttivo limitare questa definizione alla semplice statistica, poiché il fenomeno secondo me è più complesso.
Perché? Poniamo ad esempio che un gruppo qualunque nasca magari in questo momento.
La prima cosa che fa ovviamente è pubblicare il primo album, per farsi conoscere.
A mio parere, da quel momento quella band è di cassetta: in  sostanza, secondo me si dice commerciale qualsivoglia band, poiché hanno tutte un obiettivo in comune, ossia quello di vendere.
Invece nella comunità odierna si tende a classificare soltanto i gruppi che vanno per la maggiore in questo modo, e solo perché la musica che fanno non piace a quelli che si credono “alternativi”.
E non dire che non è vero, ti ho visto che stavi canticchiando quel motivetto famoso.
Questo mi porta alla seconda definizione: i gruppi commerciali variano da epoca a epoca.
Negli anni Sessanta c’era il Beat, nei Settanta il Rock, negli anni Ottanta è entrata la Disco Music e nei Novanta c’è stato un po’ di casino.
E parlando di questo periodo, basta fare una canzonetta stupida per fare successo.
Da ciò, mi viene in mente una terza definizione: Negli ultimi venti anni, c’è stato un crollo di qualità in ciò che ascoltiamo.
Ora, non sto dicendo che tutti i gruppi fanno schifo rispetto a cinquant’anni fa (che fra l’altro a voler ben guardare si parla di epoche troppo diverse per essere paragonate, un po’ come dire se è meglio Pelé o Maradona), ma soltanto che c’è una tendenza al cantante/band “usa e getta”, ovvero tutta una carriera basata su une canzone: se va bene durerai un paio di mesi, se va male nessuno parlerà di te.
E un’altra cosa: i detrattori ci sono sempre stati, sono sicuro che nel 1965 c’era chi diceva che i Beatles fanno schifo (e lo pensava: non come ora, che chi lo dice è solo per “togliersi dalla massa”, facendo solo la figura del cretino) e così via.
In sostanza: ascoltate chi volete, e se qualcuno vi torni a dire che ciò che state ascoltando è commerciale e pertanto degno di essere buttato nella spazzatura, rispondetegli che i gruppi (ma anche i solisti: oggi sono fissato con le band) commerciali non esistono, semplicemente perché tutti lo sono, quantomeno nell’idea di partenza.
-Aven

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