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Case di riposo per anziani: ecco come vanno le cose
Probabilmente molti di noi abbiamo pensato almeno una volta dove finiremo una volta che saremmo diventati vecchi e decrepiti, senza più le forze per vestirsi autonomamente nè tantomeno continuare a vivere indipendentemente? Almeno una volta di sicuro.
La risposta più facile da darsi è: in una casa di riposo.
Li chiamano nei modi più smielati: "Residence Tenerezza" oppure "Casa Paradiso" o "Dolce età"
ma sapete veramente cosa si cela dietro le mura di una casa di riposo? Io non ci terrei a scoprirlo fossi in voi.
Il caso ha voluto che per necessità un mio familiare ha chiesto di lavorare all'interno di una casa di riposo, e le descrizioni riportate sono tristi e deprimenti.
Gli anziani vengono giornalmente imbottiti di farmaci tranquillanti che inibiscono tutti gli arzilli vecchietti piantagrane, li obbligano a svolgere attività che la casa di riposo ritiene necessarie e non gli viene concessa alcun diritto di far valere la propria volontà sebbene sia lucida.
Il personale molto spesso, è abbozzato e pieno di gente di dubbia competenza che non sa bene come affrontare la situazione, è giusto considerare l'ipotesi che bisogna adottare metodi "duri" se l'ospite mette a rischio la serenità, se non l'incolumità degli altri, ma d'altra parte è anche vero che bisogna adottare metodi con giusta metodica e con tutto il rispetto del caso: stiamo sempre parlando di persone, persone che hanno perso anche solo in parte i freni inibitori.
È un malcostume diffuso in parecchie case di riposo italiane e stento a credere che non ci siano controlli incrociati per verificare se la struttura adopera nella giusta maniera, e mi da rabbia soltanto pensare che i titolari di tali strutture si riempiano la bocca di parole come "accudiamo i vostri cari" , "diamo la giusta sistemazione per un meritato e riposante soggiorno " come diavolo possano dormire sonni tranquilli.
E aspetterò quel giorno in cui, questi, incapaci di intendere i di volere verranno sbattuti in una struttura come la loro. Infami.
La risposta più facile da darsi è: in una casa di riposo.
Li chiamano nei modi più smielati: "Residence Tenerezza" oppure "Casa Paradiso" o "Dolce età"
ma sapete veramente cosa si cela dietro le mura di una casa di riposo? Io non ci terrei a scoprirlo fossi in voi.
Il caso ha voluto che per necessità un mio familiare ha chiesto di lavorare all'interno di una casa di riposo, e le descrizioni riportate sono tristi e deprimenti.
Gli anziani vengono giornalmente imbottiti di farmaci tranquillanti che inibiscono tutti gli arzilli vecchietti piantagrane, li obbligano a svolgere attività che la casa di riposo ritiene necessarie e non gli viene concessa alcun diritto di far valere la propria volontà sebbene sia lucida.
Il personale molto spesso, è abbozzato e pieno di gente di dubbia competenza che non sa bene come affrontare la situazione, è giusto considerare l'ipotesi che bisogna adottare metodi "duri" se l'ospite mette a rischio la serenità, se non l'incolumità degli altri, ma d'altra parte è anche vero che bisogna adottare metodi con giusta metodica e con tutto il rispetto del caso: stiamo sempre parlando di persone, persone che hanno perso anche solo in parte i freni inibitori.
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| Piangono. Ma nessuno li sente. Privati della loro dignità di uomini Nessuna libertà di scelta |
È un malcostume diffuso in parecchie case di riposo italiane e stento a credere che non ci siano controlli incrociati per verificare se la struttura adopera nella giusta maniera, e mi da rabbia soltanto pensare che i titolari di tali strutture si riempiano la bocca di parole come "accudiamo i vostri cari" , "diamo la giusta sistemazione per un meritato e riposante soggiorno " come diavolo possano dormire sonni tranquilli.
E aspetterò quel giorno in cui, questi, incapaci di intendere i di volere verranno sbattuti in una struttura come la loro. Infami.
Scusate per l'amarezza.
